La Svizzera e la migrazione, due entità la cui connessione definisce la vita quotidiana di tutti i cittadini di questo paese da più di un secolo, fu il tema della settimana linguistica della 5i, con un approfondimento specifico sulla storia così come lo stato attuale degli italiani in Svizzera. Lo scopo era di produrre un progetto legato a ciò che sarebbe stato imparato durante la settimana, che sia da ricerche personali, escursioni, o interviste.
Iniziammo la nostra settimana con un tour guidato dei luoghi a Zurigo rilevanti per la migrazione italiana, dove scoprimmo la storia degli italiani a Zurigo, soprattutto in collegamento a diversi luoghi come ad esempio la Casa d’Italia o la Missione Cattolica.
Queste conoscenze ci aiutarono a formulare delle domande per delle interviste per il giorno seguente, dove andammo a Lugano. Lì intraprendemmo una caccia al tesoro che ci portò fra vari luoghi importanti della città e che finì nel parco Ciani. Infine andammo al museo LAC, dove ci venne data la possibilità di visitare le mostre prima di iniziare a fare delle interviste a diversi passanti per strada sulla tematica della migrazione Italiana, e adesso nuovamente della tematica più recente dei lavoratori frontalieri italiani in Ticino, l’oggetto di numerosi conflitti nello spazio politico ticinese.
Il giorno seguente, questa tematica fu ulteriormente approfondita, come ci fu data l’occasione di fare una discussione online con un giornalista dell’NZZ esperto della tematica dei frontalieri in Ticino, Peter Jankovsky. Lì tutti gli studenti ebbero la possibilità di chiedere tutte le loro domande sul tema, il che portò a una discussione alquanto interessante.
Armati di queste conoscenze, eravamo pronti per l’ultima tappa di questa settimana: Bellinzona. La nostra giornata iniziò con un’escursione al Castelgrande, dove guardammo un filmato sulla storia del castello, prima di poterci liberamente inoltrare nei suoi interni. Dopodiché ci recammo al museo della Villa dei Cedri, dove visitammo una mostra surreale, prima di avviarci verso la nostra ultima destinazione, le officine della FFS, le quali ci furono presentate da un loro ex presidente.
Così si concluse la penultima giornata, e ciò che rimane, fu solamente finire i nostri progetti e presentarli nel giorno seguente. Naturalmente, ciò accadde, e dopo aver assistito alle presentazioni di due programmi radiofonici e una pagina web, rimane una cosa sola: il pranzo. E così, nel modo più appropriato immaginabile, finimmo la nostra ultima giornata del nostro studio triennale della lingua italiana in una pizzeria, dando un ultimo addio a ciò che soffiava una brezza rinfrescante di multiculturalismo nella nostra vita scolastica.